Viaggiare da sola: un giro sulle montagne russe

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Viaggiare da sola: un giro sulle montagne russe

Viaggiare da sola si sta rivelando un giro infinito sulle montagne russe, le emozioni che si alternano, i sorrisi, le gioie, le soddisfazioni, le lacrime, i dubbi, i pensieri.

Dal sogno alla realtà

Ripenso a quando ero fidanzata, convivevo, ero chiusa in casa a causa del covid.

Prima della pandemia quello dei viaggi era un richiamo che non avevo mai ascoltato, ascoltavo le storie dei viaggiatori con quel sentimento di malinconia e distacco che mi faceva pensare “chissà che bello dev’essere vivere così” ma avevo accettato, anzi mai preso in considerazione che potessi farlo anche io.

Durante la pandemia però, la libertà negata e il tempo investito a studiare, a leggere, a conoscere le mille alternative e possibilità mi hanno fatta rendere conto che tutto era nelle mie mani.

Perché io non avrei potuto farlo?

Iniziai così a lavorare su di me, a trasformare i sogni in obiettivi, a studiare digital marketing. Passai all’azione, piccoli passi, proprio nel momento in cui il mondo era bloccato.

Poi la libertà e l’arrivo di una grande consapevolezza, se durante il Covid avevo perso tutto, una volta finito mi ritrovavo ad un bivio: tornare indietro o rincominciare da capo e creare la vita che davvero desideravo?

Viaggiare da sola: la spinta definitiva

Proprio questa mia voglia di viaggiare e vivere senza una stabilità per un periodo di tempo indefinito è stata, probabilmente, una delle motivazioni che hanno portato alla fine della mia convivenza e della mia relazione.

Una mazzata devastante, in quel momento inaspettata.

32 anni, da sola e con la necessità di ricostruirmi, ma dopo aver attraversato il mio momento di dolore ed aver vissuto a fondo la sofferenza, in non troppo tempo, tutto il lavoro fatto su di me è stato un alleato fondamentale.

Quella fine era finalmente la mia grande opportunità.

Da sola, matura al punto giusto e libera finalmente di provare a realizzare i miei sogni, senza limiti esterni.

Niente pazzie, un passo alla volta

Anche se letteralmente poi ho mollato tutto, venduto tutte le mie cose e lasciato casa per partire con un biglietto di sola andata per l’Australia, io che non avevo mai viaggiato tanto, mi sono voluta lanciare in questa avventura piano piano.

Perché sì, magari non è per tutti, magari sembra bello vederlo fare agli altri, ma è giusto fare le cose con la giusta accortezza.

Mi sono data come obiettivo a breve termine per il 2022 un viaggio al mese.

No, non avevo budget, ma mi sono affidata all’Universo, in questo articolo e in questo video, se preferisci ascoltare, ti racconto meglio.

Il punto è che iniziando da un viaggio in Portogallo da sola ho poi viaggiato per tutto l’anno.

Ho avuto la conferma che i viaggi mi facevano sentire viva, che ero a mio agio a viaggiare da sola e sapevo sentirmi a casa anche da lontano.

Viaggiare da sola a tempo indeterminato

E adesso che sto viaggiando da sola, dall’altra parte del mondo, senza una data di ritorno posso dirti che non è facile, ma non tornerei mai indietro.

Non è facile perché ti fa guardare dentro di te, in profondità, perché vieni messa di fronte ai tuoi limiti.

Perché sono costantemente su una montagna russa di emozioni: gioia, felicità, adrenalina per le nuove avventure, soddisfazione per quello che realizzo, ma poi dubbi, paure, incertezze.

Essere lontano dai miei affetti, io che pensavo di averne tanti, ma da quando sono partita molte relazioni si sono raffreddate più di quanto immaginassi.

La mancanza di un abbraccio, di qualcuno vicino che ti conosce e ci tiene a te.

La mancanza di di qualcuno che ti ama con cui condividere le gioie.

Tutto questo però viene poi compensato dalle splendide connessioni che crei in viaggio, persone con cui spendi poco tempo insieme ma che essendo nella tua stessa situazione sanno capirti molto bene.

Insomma è tutto un’altalena, pro e contro, felicità e tristezza.

La paura di rimanere sola, la voglia di essere libera e la soddisfazione di farcela da sola.

La libertà di decidere giorno per giorno cosa fare, di seguire il flusso.

Una montagna russa che so di dover imparare a gestire se voglio questa vita.

Avere l’erba sotto ai piedi

La prima volta che ho letto questa espressione mi sono sentita compresa, finalmente qualcuno aveva saputo definire in due parole tutto quello che provavo.

Ancora oggi mi chiedo se mai saprò fermarmi.

Questa continua voglia di muovermi, di scoprire e conoscere posti e persone nuove.

La mia incapacità di stare nella monotonia.

La mia incapacità di stare ferma troppo tempo in uno stesso luogo, di fare le stesse cose.

Anche qui, dopo quasi 3 mesi che sono ferma a Mackay inizio ad essere insofferente, conto i giorno che mancano alla mia prossima partenza.

A volte mi chiedo perché non posso essere come tutte quelle persone con una vita “normale”, serene in un posto, col loro lavoro, con la loro routine.

Mi sento spesso dire che sono coraggiosa, io mi chiedo invece se non siano loro i coraggiosi.

Io sono una trottola, con questa erba che mi solletica costantemente sotto i piedi, senza meta, vivendo un giorno alla volta, seguendo il flusso, con un’idea vaga del futuro che desidero, ma senza sapere come, quando e se lo realizzerò.

Con un’idea precisa di chi vorrei al mio fianco e con la sicurezza che sarò felice anche da sola e non mi accontenterò mai di meno solo per paura.

L’ho già spiegata qui la mia idea di Amore.

E quindi in compagnia di me stessa, mi godo questi giro sulle montagne russe, tanto lo so, ad oggi non saprei farne a meno.

E se anche tu, ti ritrovi in queste parole, aspetto un tuo messaggio. Più viaggio più mi rendo conto di non essere strana, non essere l’unica, non essere sola, ti aspetto amica, o amico.

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