Van-Life: un sogno diventato realtà

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Van-Life: un sogno diventato realtà

Sono mesi che visualizzo e sogno di fare un’esperienza di van-life, chiudo gli occhi e mi immagino su un van, seduta, ad ammirare un tramonto, in silenzio.

Poi come per magia succede che l’Universo ti fa quel regalo tanto desiderato.

Ci sono eventi, occasioni ed opportunità che arrivano nella tua vita e a te non sta che scegliere se coglierle oppure rimanere nella tua posizione conosciuta e sicura.

Il caso esiste?

Ho conosciuto Pablo mesi prima attraverso Instagram perché curiosa del suo stile di vita, lui che da manager ha mollato tutto per inseguire il suo sogno di vivere e viaggiare in van.

Iniziamo a parlare ed ero molto curiosa di conoscere la sua storia, il suo stile di vita.

Anche lui appassionato di fitness come me, come faceva a conciliare la van-life con la sana alimentazione ed un allenamento serio?

Insomma c’erano molte domande che volevo fargli, ma quando lui era al nord Italia non siamo riusciti in nessun modo a vederci e così la cosa mi era passata di mente.

Succede, però, che quando io inizio a postare la mia esperienza in Sicilia, lui mi risponde ad una story e mi dice “sembrerà assurdo ma sono a 200 km da te, vediamoci”.

Caso? Coincidenza? Non lo so ma non puoi voltare le spalle ad un’occasione così.

L’ultimo giorno di retreat Pablo viene a prendermi con Harry, il suo van oltre che il van più piccolo al mondo.

Andiamo a fare una piccola spesa, che risulta semplice essendo entrambi fissati con la sana alimentazione, poi dritti in riva al mare.

Tramonto dal van

Sembra di conoscersi da sempre, iniziamo a chiacchierare e le parole fluiscono leggere, chiacchiere, confronto risate.

Si parla di tutto, di viaggi, di vita, di sport, di desideri, di decisioni e rinunce.

Facciamo un bagno, lo ricordo come se fosse ora.

Ricordo l’esatta emozione, l’acqua freddissima, il sole caldo sul viso, il van davanti a me e la compagnia di una persona con cui è nata subito sintonia, mi sentivo estremamente grata, ero nel posto giusto, al moment giusto, avrei voluto fermare il tempo.

Per la prima volta mi trovo a pranzare vista mare su un van e gli racconto che il mio sogno era però di assistere allo spettacolo del tramonto.

Mi invita a restare, ma alle 18 io avevo il workshop con le altre, così decide di aspettarmi vicino al resort finché non finisco.

Tornata a “casa” le altre mi assalgono di domande “allora come è andata?”, “ma che figo”, “hai capito la Je”, “quindi quando vi rivedete?!”.

Scherzi a parte gli racconto tutto e mi dicono di non preoccuparmi della serata, che non era un caso ma avevo manifestato quello che avevo visualizzato per tempo e dovevo approfittarne.

Così finito il workshop lo chiamo e corriamo a vedere il tramonto.

Si posiziona davanti alle saline, apre il portellone posteriore e stiamo lì in silenzio, mi viene da piangere, è tutto esattamente così come l’avevo sempre immaginato.

visualizzazione

Da quel momento non ho più avuto dubbi sul potere della visualizzazione.

Dopo aver cenato, mangiato un gelato e guardato le stelle mi riporta al resort.

Prima di lasciarmi, però, mi fa una proposta “non ripartire per Milano domani, rimani, andiamo verso Palermo e provi un’esperienza di van-life per qualche giorno”.

La mia sfida: seguire un sogno o non deludere li altri

Tornata a casa ne parlo con le ragazze, tutte a dirmi di seguire l’istinto che non era un caso.

Ameriga “Segui il flow, Teresa “Segui il tuo cuore, questa è la tua sfida, metti in pratica quello che ci siamo dette”.

C’è solo un problema, Vale, che era partita con me, non è d’accordo, non lei sembra giusto, questo mi fa sentire in colpa e tentenno.

Alla fine, grazie al confronto con gli altri ed al percorso appena vissuto, mi sono guardata dentro.

Ho capito che non potevo rinunciare a qualcosa che avevo da tanto sognato, che volevo con ogni mia cellula, solo per non deludere qualcun altro.

Decido di restare, butto il biglietto di ritorno e cancello tutti gli appuntamenti di lavoro, per fortuna poi Vale ha capito e dopo qualche giorno ci siamo chiarite.

Così la domenica a pranzo, dopo il cerchio di chiusura ci salutiamo tutti e io parto per una nuova avventura, nonché la mia prima esperienza di van-life.

La mia prima esperienza di van-life

Partiamo verso San Vito, ci fermiamo a fare il bagno a Cala Rossa, un posto paradisiaco con un’acqua splendida, poi spesa e pranzo in un parcheggio alto con vista San Vito.

Per la notte abbiamo trovato un posto isolato, sul mare, tra le rocce. Un bagno, una sciacquata col “doccino” esterno e due birre al tramonto.

Ho il cuore che mi scoppia di gioia, sono felice, felice negli occhi, felice nel cuore, felice con ogni cellula.

Mi rendo conto che sarei in grado di rinunciare a tutto per stare così, che non mi manca nulla.

Quante cose futili, che io per prima, credevo importanti eppure non mi hanno mai fatta sentire così.

La connessione con me, con la natura, come se tutto fosse in perfetto equilibrio è tutto nuovo per me.

Un tavolino fronte mare, davanti a questo piccolo furgoncino rosso e bianco e la luce della Luna e le stelle hanno fatto da cornice ad una semplice cena.

Nemmeno il miglior ristorante 5 stelle può competere per quanto fosse tutto magico.

Passata la notte in alto nella tenda cullata dal suono delle onde, al risveglio mi è bastato aprire la cerniera della finestrella per rendermi conto che non era un sogno, ero lì davanti al mare.

Tutto esattamente così come lo avevo sognato

La giornata scorre leggera, tra scrittura e lavoro di squadra, lui crea, scatta foto, gira video, io scrivo, correggo, rielaboro. Sono, difatti, rimasta affascinata dal suo progetto.

Troviamo un altro posto bellissimo per passare la notte, in cima con una vista magnifica, c’è la Luna piena è tutto così incredibile.

Per quanto breve questa esperienza è la perfetta manifestazione di quello che ho sognato e visualizzato per mesi.

Sarà difficile poi lasciare andare, vivere la vita dei tuoi sogni per qualche giorno, provare sintonia su tutto e poi tornare alla vita di tutti i giorni, una vita in cui non mi rispecchio più.

Ultimo giorno, per davvero

L’ultimo giorno da San Vito passiamo per Scopello e arriviamo a Castellammare, un posto più bello dell’altro.

Finiamo la giornata a Terrasini, dove facciamo il bagno al tramonto, aspettando che il sole scenda.

Torniamo da Herry, ci alleniamo, ci facciamo una doccia che ormai fa freschino e ci prepariamo velocemente.

Prima cena da “Andrea il Pirata”, poi uno dei gelati più buoni di sempre da “Vernaci”, grazie a consigli di un amico.

Dopo una passeggiata, siamo andati a Torre Pozzillo, da questa torre sul mare le stelle sembravano più vicine e la luna ancora più grande.

Io non volevo dormire, non volevo che la serata finisse, sapevo che al mio risveglio tutto sarebbe finito.

Alla fine esausti verso le 3,30 ci addormentiamo ma dopo un’ora la sveglia suona, devo andare in aeroporto, devo tornare a “casa”.

Per fortuna sono talmente in coma che non ho nemmeno alla forza di piangere.

Una lezione importante

A prescindere da come poi si sono evolute le cose, è stata un’esperienza incredibile, che mi ha dato ed insegnato tanto, sopratutto su di me.

È incredibile come provare a buttarsi, cogliere un occasione, con uno sconosciuto, possa permetterti di capire cosa vuoi dalla vita, possa permetterti di provare la vita dei tuoi sogni, farti vivere una favola.

Ho capito a cosa posso e a cosa non voglio rinunciare.

Ho capito che le esperienze possono avere un immenso valore anche se durano poco, anche se sono una parentesi.

Ho imparato a seguire l’istinto ed il mio cuore, a vedere il buono delle persone, ad aprirmi a chi non conosco, perché solo così si imparano e sperimentano cose nuove.

Facci caso alle opportunità che l’Universo ti dona.

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