Retreat di Yoga: un viaggio in Sicilia di crescita

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Retreat di Yoga: un viaggio in Sicilia di crescita

Con questo articolo voglio raccontarti la mia incredibile esperienza di partecipazione ad un retreat di Yoga e crescita personale, in Sicilia.

In realtà tutto nasce dal percorso di coaching, durato un anno, con Teresa Budetta di cui ti ho parlato in questo articolo.

Questo retreat è stato organizzato proprio da Teresa e Ameriga, le due donne che in questo anno mi hanno aiutata a crescere, migliorarmi e imparare a perseguire i miei sogni-obiettivi.

Un viaggio diverso

Dopo mille dubbi e insicurezze, anche perché ti confesso che non avevo mai provato a fare yoga, decido di prenotare questo viaggio, da sola, spinta dalla fiducia e dalla curiosità che provavo per queste due maestre.

Sarei dovuta partire da sola, ma si aggrega a me Valeria, un’amica conosciuta circa un anno prima grazie ad Instagram.

Un viaggio di 5 giorni, insieme ad una decina di sconosciuti, in un resort in provincia di Marsala, all’insegna dello sport, della crescita personale, del superamento dei propri limiti.

Sapevo che mi avrebbe cambiata, ma non potevo immaginare così tanto, come non potevo immaginare che mi avrebbe regalato così tante nuove amicizie ed incontri speciali.

Io e Vale partiamo prestissimo al mattino, siamo, infatti le prime ad arrivare, dopo aver preso un bus in direzione Marsala, viene a prenderci Antonio, il proprietario del resort, uomo super gentile, ospitale e disponibile.

Arrivata non credo ai miei occhi, questo casale in mezzo alla natura, vicino alle risaie, con un enorme giardino con piscina.

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Mi fa strano non essere arrivata da sola, ma soprattutto dover condividere la stanza in 4, tra cui due sconosciute.

Dato il nostro anticipo ci infiliamo il costume e ci godiamo la pace di quell’angolo di paradiso a bordo piscina.

Piano piano iniziano ad arrivare le altre ragazze, è tutto così naturale, uno sguardo, una parola e iniziamo ad aprirci l’una all’altra, qualcosa mi fa legare fin da subito con Ilaria.

Una donna dalla dolcezza infinita.

Ci ritroviamo in cinque e decidiamo di andare a mangiare, qui lo dico e qui lo nego, iniziamo bene andando in centro in 6 in una macchina!

No drama: la prima lezione

Alle 18 ci siamo tutti, finalmente rivedo Teresa e conosco di persona Ameriga, è difficile riuscire a spiegare a parole l’energia e le vibrazioni che potevo sentire in quel luogo in quel momento.

Non sono tutt’oggi un’esperta di yoga, quindi perdonatemi se sbaglierò termini o non sarò precisa nel raccontarvi.

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La prima cosa fatta tutti insieme è stata “l’apertura del cerchio”, un rituale molto particolare che coinvolge i 4 elementi: acqua, aria, terra e fuoco.

Io ho scelto l’aria, dopo mille dubbi e confrontandomi con Teresa ho capito che quello di cui avevo più bisogno era la leggerezza e l’imparare a lasciare andare.

Abbiamo scritto, abbiamo fatto degli esercizi, abbiamo eseguito vari rituali e ci siamo aperti l’un l’altra.

La difficoltà più grande? per me è stato ballare “come se nessuno mi guardasse”, perché si, la paura del giudizio degli altri, dell’apparire ridicola, è un mio grosso limite, più di aprirmi e raccontarmi.

Il bello? È che a questi eventi si condivide tutto, tutti facciamo la stessa così, tutti siamo sulla stessa barca e io mi sono fatta una promessa.

Dopo anni a dire no a molte cose per vergogna e per paura di fallire, questa volta avrei risposto sì ad ogni proposta, probabilmente per questo, dopo qualche giorno, mi avevano rinominata “yeswoman”.

Una sfida con me stessa che mi lascia ancora oggi incredula a pensarci.

Ma tornando all’esperienza la prima regola da rispettare è “NO DRAMA”: qualsiasi cosa succeda non creerò drammi.

Questa semplice affermazione, se ci pensi, fa notare quante volte creiamo un dramma inutilmente, che basterebbe pochissimo per evitare.

La prima sera continua con una cena vegana tutti insieme e, mentre alcuni decidono di andare a nanna, in 5 o 6 saliamo sul van di Ameriga, sai per me questa è stata la prima volta che mettevo piede su un van.

Ci dirigiamo alle saline, tutti incastrati, chi sul letto, chi nel bagno, che ridere.

Sempre per rimanere in contatto con la terra e con tutti gli elementi, camminiamo a piedi nudi sul sale, una sensazione strana, il sentire ogni granello, ogni sensazione, il contatto, è una cosa che sopratutto in città nella vita di tutti i giorni difficilmente facciamo.

Siamo sempre presi da altre cose, senza porre attenzione veramente alle piccole cose che ci sono nel presente sempre con la testa su quello che dobbiamo fare, che va fatto, al passo successivo.

Retreat di yoga che insegna a vivere nel presente

Sono giornate intense, in cui si fanno pochissimi programmi, in cui si segue il flusso.

Io mi sento molto presente, molto nel momento, così come mi era successo nel viaggio a Lisbona, così come mi succede quando sono libera di seguire solo il flusso.

Io che ho sempre bisogno dei miei spazi, io che sono venuta qui con l’intento di imparare a condividere spazi e tempo, dopo anni di indipendenza assoluta, fin da subito sento che questo retreat mi sta ricaricando il cuore.

In camera siamo 4, io, Souki, Vale e Carla, molto diverse tra noi, ma siamo subito riuscite ad entrare in sintonia ed incastrarci.

Vale e Carla sono le più dormiglione, letto presto e le ultime a svegliarsi, io e Souki invece siamo le ultime ad andare a nanna e le prime a svegliarsi.

Solitamente al mattino verso le 6,30 ci ritroviamo in giardino io che scrivo, Souki che fa journaling e Valentina (la ragazza con cui sono stata nuovamente in Sicilia ad Ottobre) che si prende i suoi momenti, godendoci la pace di questo posto.

Io tra l’altro sono, come sempre, quella che rimane fino a tardi a chiacchierare tutte le sere con Andrea o quei pochi sopravvissuti alle lunghe giornate, mi piace aprirmi e confrontarmi al buio della notte sotto la luna.

La forza della mente

Il secondo giorno inizia all’insegna dello yoga di mattina presto, poi colazione tutti insieme ed esercizi vari per la crescita personale guidati da Teresa.

Col pranzo al sacco ci dirigiamo sulla spiaggia di San Teodoro.

Questa spiaggia si trova di fronte ad un’isoletta che può essere raggiunta a piedi facilmente, poiché l’acqua è veramente bassa.

Peccato non esserci portate dietro nemmeno un telefono per riprendere, ma è stata un’esperienza unica.

In 6 ci avviamo insieme ad Ameriga, arriviamo all’isoletta ma è tutta recintata con scritto “Proprietà privata”, Lei ovviamente dice “ma ora sono curiosa di vederla”.

Io non so bene cosa mi sia passato per la testa, ma presa dall’entusiasmo mi guardo intorno e dico “venite qui ho trovato un punto dal qual scavalcare” essendo anche la più piccola e leggera, senza pensarci, mi arrampico e scavalco aprendo le danze.

Ci ritroviamo scalze su una stradina piena di sassi, un dolore assurdo, tutte tranne Ameriga, lei no, lei cammina come se non avesse sensibilità e dice “dai che se è difficile ne varrà la pena”.

(Ci tengo a precisare che questa cosa vale, ma non in Amore, ricordatevi che in amore se è difficile non bisogna lottare, ma lasciare andare, perché sicuramente non è quello giusto!)

Non è stato facile, i piedi facevano veramente tanto male, una vocina mi diceva molla, torna indietro, il dolore è insopportabile, ma poi guardavo Ame e pensavo “ma se ce la fa lei perché io non dovrei?”.

Ho capito che la testa può comandare, mi sono concentrata sul respiro, nel pensare che potevo sopportare il dolore, che quel percorso sarebbe valso la pena, ed infatti ci ritroviamo davanti ad uno spettacolo magico:  l’acqua totalmente rosa.

Eravamo tutte senza parole, questo effetto probabilmente è dovuto all’elevato cloruro di sodio

Un’altra cosa che mi è rimasta impressa è stata la tranquillità di Ameriga quando essendo in super ritardo per l’appuntamento di pomeriggio ci ha detto “relax ragazze, seguiamo il flusso, ora siamo qui godiamoci questo momento”, senza ansia, senza pressione.. per me super puntuale era inconcepibile, eppure tutto è andato per il verso giusto.

L’isola di Mozia

Ci dirigiamo, ovviamente il ritardo, a prendere il traghetto per l’Isola di Mozia e ad attenderci troviamo Virginia, la nostra guida.

Una signora piena di energia e passione incredibile per la sua terra, in grado di trasmettertela a pieno.

Si percepisce quanto ami questo posto e il lavoro che fa, esprime amore e passione con ogni suo gesto e parola.

La visita è stata veramente piacevole, tra museo, giro dell’isola ascoltando la sua storia, musica e canti ne è valsa la pena.

Al rientro, orario tramonto siamo andati a far aperitivo in uno dei posti più suggestivi di Marsala, al Mamma Caura, tra mulini a vento e saline sul mare.

Peccato per il freddo assurdo portato dal vento e la gente che ci guardava male per come eravamo conciate tra asciugamani e foulard usati per coprirci.

Ci siamo spostati in laguna, ma anche qui, purtroppo, tirava troppo vento per godersi il tramonto, così siamo tornate al resort.

Dopo cena abbiamo fatto una meravigliosa meditazione, qualche esercizio e tante chiacchiere di nuovo fino a tardi.

Retreat di Yoga tra workshop arrampicata

La mattina inizia, come sempre, con un’oretta e mezza di Yoga, che al contrario di come spesso si pensa non è tutto relax, con Ameriga è dinamico, energico e anche molto faticoso, lo sto amando!

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Il bello poi è che ogni giorno ci fa provare qualcosa di diverso.

Workshop che toccano il cuore

Dopo colazione è la volta dei workshop con Teresa, e quello di oggi è stato un esercizio incredibile, stavi ad occhi chiuse e le persone ti dicevano nell’orecchio quello che pensavano di te.

La cosa che più mi ha fatto strano è sentirmi dire “sei forte e determinata”, sentirmi apprezzata e riconosciuta così dall’esterno mi ha davvero riempito il cuore, ero incredula.

Tutti questi esercizi e questa esperienza mi sta facendo cambiare e crescere tanto, penso che, almeno una volta nella vita, vada fatta.

Il pomeriggio altra prova di coraggio: arrampicare.

Ci dirigiamo verso il B&B Polvere di stelle.

È un posto immerso nelle campagne, tutto colorato, sembra quasi di stare in una bolla a sé, ci accolgono Giorgia e Davide, simpatici e pieni di entusiasmo, ci forniscono l’attrezzatura e ancora ricordo il male delle scarpette d’arrampicata.

Una nota merita anche Danny, il ragazzo che li aiuta, quello che poi mi ha fatto assistenza durante la salita, io e Andre, ma non solo, ne siamo rimasti affascinati…ho anche tentato qualche parola in inglese per lui!

Ma tornando alle cose serie, l’obiettivo era quello di superare i propri limiti e paure, che per me non era la paura dell’altezza, ma il riuscire a buttarmi superando la paura di “fare figuracce e non essere capace” che mi ha sempre trattenuta dal sperimentare cose nuove.

Così andiamo in falesia e, nonostante mentre Davide spiegasse, io e Andre eravamo un pò distratti, quando ha chiesto “chi vuole incominciare” senza pensarci mi sono lanciata.

Mi legano l’imbracatura e inizio la mia salita, ammetto che non era difficile, ma pur non avendo paura dell’altezza, guardare giù faceva comunque effetto, ma una volta in cima la vista era wow, bellissimo.

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Tardo pomeriggio ci spostiamo nel bosco e dopo qualche esercizio Teresa ci guida in una meditazione che mi ha fatto piangere tantissimo, sicuramente l’essere immersi nella natura, il contatto con essa, i raggi del sole che brillavano tra gli alberi e i suoni del bosco hanno reso il tutto più intenso.

È  come se in quell’esatto momento fosse scattato qualcosa dentro di me, una nuova consapevolezza, un cambiamento definitivo.

La giornata continua con una cena a base di cous cous e sugo di pesce scaldato sul van di Ameriga e mangiata così in mezzo al bosco.

Ma la magia non finisce qui, andiamo alle Terme di Segesta, acqua calda, silenzio interrotto solo dai suoni della natura ed una luna quasi piena ad illuminare insieme ad un milione di stelle.

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È stato come tornare bambina e rimanere incantata col nasino all’insù. 

Il finale della giornata è stato molto divertente, qualcuno aveva una voglia irrefrenabile di cannolo, così ci incastriamo in 6 in una macchina, iniziamo a girare per tutta Marsala ma era mezzanotte e sembrava tutto chiuso, inchiodiamo difianco all’unica anima viva che sembra esserci in paese, si spaventa per poi rimanere incredulo davanti alla nostra richiesta: “Dove possiamo trovare dei cannoli a quest’ora?”.

Ci indica un posto, che poi è lo stesso in cui abbiamo pranzato il primo giorno, ci andiamo di corsa, stava per chiudere, così la vale frena mentre Valentina scende al volo ed esclama: “abbiamo una donna incinta per favore non chiudete ha voglia di cannoli!”.

Scoppiamo tutti a ridere ma alla fine ci riempie sei cannoli al momento e da siciliana vi assicuro che erano davvero tra i più buoni mai mangiati! Quanto ridere ma soprattutto abbiamo concluso questa lunga giornata da vincenti.

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Ultimo giorno e cambio programma

È l’ultimo giorno di retreat ed è veramente difficile mettere nero su bianco tutto che ho vissuto e provato, le emozioni che provo.

È davvero incredibile quanto un’esperienza, seppur breve, se vissuta intensamente possa cambiarti nel profondo.

Avendo il pomeriggio libero, invece di andare in spiaggia, scelgo di cogliere un segno dell’Universo: Pablo, un ragazzo conosciuto su Instagram, che ha mollato tutto per vivere in van e che non ero riuscita incontrare a Milano per ascoltare la sua storia, era a 200 km da me.

Viene a prendermi, iniziamo a chiacchierare e le parole escono così fluide, sembra di conoscerci da sempre..

Ma questa è un’altra avventura che ti racconterò nel prossimo articolo.

La verità è che questo incontro sconvolge i miei piani, Pablo mi propone di rimanere in Sicilia 3 giorni in più, per provare la mia tanto desiderata esperienza di vivere in van.

Mi trovo, così, davanti alla sfida pratica dopo giorni di lezioni teoriche.

Seguire il mio cuore ed il mio istinto, deludendo un’amica che si sentiva “abbandonata” dalla mia decisione, perché sarebbe dovuta tornare sola, o rinunciare ad un sogno per non deludere le aspettative altrui?

Te lo racconto la prossima settimana!

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