
16 Gen Francesca Giustini: il viaggio come scuola di vita 1
Oggi voglio raccontarti la storia di Francesca Giustini, meglio conosciuta online come @shinygoatstravel.
Mi sono imbattuta nel suo profilo qualche tempo fa e sono subito rimasta colpita dalla sua luce, l’energia e la semplicità con cui raccontava il mondo.
Per questo ho voluto sapere di più su di lei, sulla sua storia e ci tengo a farvela conoscere.
Amo condividere storie di vita vere e diverse da quelle a cui siamo abituati, storie che parlano del bello del mondo e delle persone, un’altra donna che viaggia da sola, libera dai pregiudizi, dalle paure infondate e soprattutto libera di vivere grazie alle sue passioni e di realizzare i suoi sogni.
Questo racconto arriva direttamente da lei che ha gentilmente deciso di scrivermi la sua storia, per poterla condividere con voi.
E io ve la riporto così, come lei l’ha scritta.
Francesca Giustini: dalla Sardegna al Mondo
Francesca, ha 25 anni e viaggia il mondo da sei.
Nata e cresciuta in Sardegna, a Cagliari per la precisione, mi racconta di aver presto sofferto gli svantaggi di vivere circondata dal mare, lontana da altre terre.
Per questo, una volta terminati gli studi, decide fin da subito di partire con lo zaino in spalla per colmare la sua voglia di scoprire il mondo.
A soli 19 anni arriva in Australia e da lì non si ferma più: Sud-Est Asiatico, Nuova Zelanda e America Latina sono state la sua casa per tutto questo tempo.
Ha sempre avuto la passione per la fotografia e la scrittura, ma solo dopo quattro anni di viaggio ha capito di poterle trasformare in un progetto personale e decide, quindi, di farne un lavoro.
Ha, così, aperto un blog e le varie pagine social con il nome di Shiny Goats Travel, un nome che racconta delle sue origini, ma anche della sua missione.
Non è un segreto, infatti, che pecore e capre siano gli animali più presenti nella sua Terra Antica e insieme alla luce che desidera portare nel mondo, rappresentano la perfetta miscela della sua personalità.
Incredibile vero? L’introduzione di questo articolo, dove parlavo della sua luce, l’ho scritto prima di rendermi conto del significato del suo nome social.

Rispetto a tanti altri viaggiatori che hanno “mollato tutto” ad un certo punto della loro vita “tradizionale” e si sono dedicati all’esplorazione del mondo, Francesca ha sempre sentito la forte necessità di partire, scappare, superare limiti e confini.
Il primo viaggio: la Lapponia
Forse, come lei stessa mi dice, crescere in un’isola ha amplificato in lei quella voglia di oltrepassare il mare, o forse è semplicemente molto curiosa, fatto sta che il suo primissimo viaggio risale all’età di 16 anni, quando al quarto anno di liceo si trasferisce nella Lapponia svedese tramite uno scambio culturale.
Quell’esperienza fu una delle più dure della sua vita perché ciò che trovò al suo arrivo non corrispose a ciò che si aspettava: freddo, buio, solitudine e più che mai, isolamento.
Naturalmente non era stata lei a scegliere di vivere ai confini del mondo, ma ammette che sia stata un’esperienza fondamentale per farsi le ossa e, soprattutto, per scoprire un’altra grande passione: la cucina.
Dopo essersi diplomata al liceo artistico, si rende conto di non avere nessun interesse nel proseguire gli studi perché non c’era veramente niente che la convincesse a stare altri 3/5 anni sui libri.
Il suo desiderio di fare qualcosa di pratico, di nutrire e dar spazio a tutte le sue passioni era molto più forte.
A quei tempi non sapeva quale scegliere, poiché, ancora, non aveva scoperto che poteva dedicarsi ad ognuna di esse, diventando ancora più creativa.
Decide così di iscriversi ad una scuola di cucina, in modo da imparare un mestiere, e subito dopo aver lavorato nella stagione estiva e aver messo da parte un piccolo gruzzoletto, parte per l’Oceania.
L’Australia: il viaggio che ti cambia
Mi racconta, con evidente entusiasmo, che il suo primo anno in Australia è stato uno dei periodi più belli della sua vita.
Nonostante fosse sempre stata una persona molto energica e dalle larghe vedute, ammette di continuare a portarsi dietro il fagotto di negatività, lamentele e pregiudizi, tipico della nostra società.
Ma ricorda esattamente quando tutto è cambiato: era arrivata a Sydney da un mese e mezzo circa, aveva trovato un lavoretto ed una stanza in affitto in una casa con altre dieci persone.
“Una mattina mi svegliai e, ancora al letto, cominciai a ridere da sola senza una ragione ben precisa. Non sapevo perché, ma ridevo e mi sentivo felice.
Quel giorno andai a fare una prova per un secondo lavoro, pioveva e io uscii senza ombrello, perciò arrivai al colloquio completamente fradicia, ma continuavo a ridere e sentire gioia e serenità dentro di me”
Da quel giorno Francesca giurò a se stessa che non si sarebbe più arrabbiata e che ogni volta che si fosse presentata l’occasione, prima di lasciare le emozioni prendere il sopravvento, avrebbe analizzato la situazione in modo pacato e razionale.
Funzionò.
Per un anno intero riuscì a non arrabbiarsi neanche una volta e questo le permise di focalizzarsi su quello che stava diventando il suo più grande sogno: viaggiare il mondo.

“Il viaggio è stato la mia più grande scuola: vedere e sperimentare sulla mia pelle stili di vita completamente diversi dai miei mi ha arricchito, mi ha fatto crescere ed insegnato valori che mi rendono la persona che sono oggi.”
Il viaggio come storia di vita
“Ho imparato che i giudizi, ma soprattutto i pregiudizi sono futili e maledetti, che anche se si possiede poco è sempre più bello condividere, che non ho bisogno di tutti i beni e comfort a cui ero abituata, ma anzi, meno è meglio.”
Questo è anche lo stesso motivo che spinge me a raccontarvi la sua storia.
“Ho capito che quei colori diversi nel planisfero servono solo alla politica, perché in realtà siamo tutti esseri umani con gli stessi legami, gli stessi sogni e le stesse paure e che siamo molto più simili di quanto pensiamo.
Ho scoperto che tutti i bambini del mondo, nonostante le mille sfumature del colore della pelle, sorridono se tu sorridi e spesso contagiano gli adulti.
Sono diventata più tollerante, più paziente, più gentile, più generosa, più pratica, meno timida, meno irascibile e meno ansiosa.”
Francesca si descrive come una piccola rivoluzionaria, con il sogno di rendere il mondo un luogo più giusto e più sicuro in nome della libertà e dell’uguaglianza e nel rispetto della nostra Madre Terra, ma è una sfida continua che le ha spesso portato tristezza e frustrazione.
Il mantra che guida la sua vita è una famosa frase di Gandhi:
“SII TU IL CAMBIAMENTO CHE VUOI VEDERE NEL MONDO”.
Per questo motivo ha deciso di trasformare la sua vita nel suo più grande sogno e mettere in pratica ogni giorno tutto ciò in cui crede.
Viaggiare lentamente e via terra
Nell’ultimo anno ha attraversato parte dell’America Latina via terra (un viaggio dal Messico alla Patagonia ancora in corso), senza prendere aerei, documentando ogni suo spostamento con foto e video che pubblica sui suoi canali social.

Il viaggio ha avuto un grosso impatto sia su di lei, che sulla sua percezione del mondo e di conseguenza sulle modalità di viaggio.
Ha imparato ad apprezzare la “lentezza” dei bus, poiché le dà la possibilità di far parte davvero delle realtà che incontra, senza essere catapultata da un Paese all’altro, perdendosi tutto ciò che c’è in mezzo.
Il valore del tempo è diverso, non ha più fretta di arrivare a destinazione, ma anzi si gode il tragitto e trova tutto ciò meraviglioso.
Libertà tra rinunce, paure e gratitudine
Anche viaggiare, anche essere liberi, come ogni scelta di vita prevede rinunce, paure e difficoltà.
Quando si sceglie questo stile di vita ci si trova a stare lontano dalla famiglia, lontano dagli amici di sempre, capita di perdersi ricorrenze, compleanni, matrimoni e festività in compagnia di chi si ama.
Capita di non poter essere presente in momenti difficili e di dolore e questo rimane un prezzo da pagare, insieme ai momenti di solitudine, di paura e dubbi.
Per questo ho chiesto a lei come affronta tutto ciò.
“In tutti questi anni ho ringraziato tantissime persone per i preziosi insegnamenti che ho ricevuto e per i momenti condivisi che porto nel cuore.
Prima tra tutte, la mia famiglia che mi ha sempre sostenuta e fatto il tifo per me, nonostante non sia stato immediato comprendere le mie scelte, ma soprattutto ringrazio me stessa per non aver mollato e non essermi abbattuta davanti a muri, ostacoli e persone che non hanno creduto in me”.
La paura secondo Francesca Giustini
Un viaggio può far paura, soprattutto se fatto in solitaria.
Fa paura soprattutto uscire dalla propria “zona di comfort”, questo richiede tante energie e un atteggiamento positivo.

Anche Francesca non nega che ci sono e ci saranno sempre difficoltà, dalle semplici barriere linguistiche, al clima diverso, all’adattarsi a culture totalmente differenti.
Ci saranno molteplici momenti in cui ci si può sentire soli, anche durante il viaggio dei nostri sogni.
La solitudine, però, non è sempre una cosa negativa, ma rappresenta un’occasione di profonda conoscenza di se stessi.
Ogni difficoltà in cui incorreremo sarà una sfida, una crescita, un arricchimento ed una presa di coscienza di fronte alle nostre forze e capacità.
“Le cose belle non sono facili” come mi dice lei e io aggiungo “ogni decisione corrisponde ad una rinuncia”. Ma, se si segue il proprio cuore ne varrà assolutamente la pena.
Il segreto è essere consapevoli che le difficoltà, le paure e le insicurezze fanno parte di un processo che se, affrontato con grinta, motivazione e volontà porterà al superamento di ogni ostacolo e, quindi, al miglior risultato.
Non va poi dimenticato che tutto sta nel provarci e non avere rimpianti, ci sarà sempre tempo per tornare indietro, se ci si rende conto che non è la propria strada.
Nella vita non esistono fallimenti o “perdite di tempo”, ogni scelta, ogni esperienza saranno come pezzi di un puzzle di cui, solo al completamento, si leggeranno le figure ed il significato.
Non esiste un unico modo “vincente” per vivere e viaggiare: il segreto sta nel trovare la modalità più affine al proprio spirito.
Viaggi a tempo pieno, viaggi in solitaria, in gruppo o in coppia, viaggi itineranti o lunghi periodi in un’unica destinazione.
L’importante è sentirsi a proprio agio.
Ispirare e condividere la realtà del mondo tra meraviglie e ingiustizie
Da circa due anni è nato il lei il desiderio di condividere le sue avventure con il resto del mondo.

Questo perché i suoi occhi vedono cose che la tv non trasmette, ha la fortuna di ascoltare storie che non si trovano nei motori di ricerca e di vivere esperienze incredibili che quella ragazza di 16 anni, triste e sconsolata nella fredda Lapponia, neanche si sognava.
Il desiderio più grande di Francesca Giustini è quello di essere un punto di riferimento per tutte le persone che si sentono perse, infelici dentro schemi disegnati da altri e che vorrebbero cambiare vita.
“Vorrei raccontare il mondo dal mio punto di vista e mostrare le bellezze, ma anche le brutalità e le ingiustizie che, purtroppo, sono più presenti di quanto si pensi.
Voglio smuovere gli animi e far emozionare chi mi guarda e mi legge perché sono le emozioni il vero carburante che fa girare questa bella Terra e io ci credo che, insieme, si possa davvero salvare il mondo.”

Con me ci è riuscita appieno, per questo ho voluto ospitarla in questo mio piccolo Diario, per questo vi invito a seguire le sue avventure su Instagram e YouTube.
Insieme vi invitiamo ad essere liberi di rompere gli schemi, di inseguire i vostri sogni e di vivere la vita che desiderate davvero, una vita che vi faccia sentire vivi e grati ogni giorno.
Ti aspettiamo su Instagram @respiramondo e @shinygoats_travel.
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