
19 Feb Cosmoart con Simone Bardi: la mia esperienza
Oggi attraverso la mia personale esperienza, voglio parlarti del progetto di Cosmoart di Simone Bardi.
Io ed il rapporto col mio corpo
Il corpo, mio amico e nemico da sempre. Anni a combatterci e prendermene cura per imparare ad amarlo.
Accettarlo? Non ci sono ancora riuscita, ma amarlo e curarlo si.
Strana la vita, dopo circa 10 anni di allenamento coi pesi 5/6 giorni a settimana, sana alimentazione e fissazione per l’allenamento cambiano le priorità.
Voglio viaggiare il più possibile e sono consapevole che questo significa, inevitabilmente, fare una scelta.
Non posso continuare a pagare un abbonamento in palestra se voglio cambiare vita, devo adattarmi, modificare le mie abitudini ed imparare ad allenarmi a corpo libero, da ovunque.
Inizio Agosto, mi scade l’abbonamento in palestra, non lo rinnovo. Riesco a mantenermi anche se il fisico inizia a cambiare.
Inizio Ottobre, mi rompo la caviglia, fermo quasi totale per 2 mesi, stress e alimentazione a puttane.
Fine Dicembre, mi guardo allo specchio e non mi riconosco, mi guardo, non sono grassa lo vedo, ma non sono più quella che volevo e che ero.
Sono più tonda, più piena, non sono brutta ma non mi piaccio, oggettivo e soggettivo si confondono.
Il caso esiste? Coincidenza?
Partecipo ad una call dove si parla di progetti, di sogni, e quello di un ragazzo mi colpisce: un mix di antropologia, fotografia, cosmoart per guidare le donne verso un nuovo amore per se stesse, amarsi ed accettarsi.
Sento un richiamo, la mia solita curiosità, il mio istinto che vuole saperne di più.
Lo cerco su Instagram, lo seguo gli scrivo. Iniziamo a chiacchierare, è una di quelle persone che ha una storia, una vita, ha da raccontare.
Io sono in un periodo in cui ho voglia di storie di vita, di persone, di umanità, sono stanca della superficialità.
Ho voglia di persone che abbiano sogni, che li inseguono, che vanno oltre gli schemi, fuori dalle linee.
Io sto per partire, ma è giusto conoscerlo, portare con me una conoscenza in più, una di quelle persone la cui presenza ti arricchisce.
Organizziamo per incontrarci e mi propone di farmi fotografare, dice che può essermi utile per vedermi con occhi diversi.
Forse è proprio quello di cui ho bisogno, togliere tutti i filtri della mia mente, della mia vocina interiore, della mia insicurezza. La cosa mi alletta e mi terrorizza allo stesso tempo.
Organizziamo una call, una di quelle che fa con tutte le donne che decidono di intraprendere un percorso con lui.
È una mezzora intensa, mi fa spogliare di tutte le mie paure, fissazioni ed insicurezze, con una naturalezza incredibile, mi mette a mio agio ed è come se me ne fossi spogliata davvero, per un attimo mi sento più leggera.
Mentre parlo inizio già a rendermi conto da sola che certe cose che “credo” di me sono assurde.
Ho molto da elaborare e su cui riflettere.
Ora sono qui, manca circa una settimana e sono un pò in ansia, voglio fare questa cosa, mi fido di lui e del suo lavoro, ma l’idea di mostrarmi davanti ad un obbiettivo mi vergogno.
Non so bene cosa voglio trasmettere, cosa voglio lasciare andare, quale sarà l’outfit.
Ho aperto l’armadio, non c’è molto che mi rappresenta ormai, oggi non sono quella da tacchi e lustrini, quella dall’eleganza evidente, ho voglia di semplicità, di naturalezza, di lentezza.
Di un ritorno alle origini, come la magia di quel click delle vecchie macchine fotografiche a rullino, quando non potevi controllare e rifare finché fosse tutto perfetto, ma coglievi l’attimo e l’essenza delle cose così come riuscivi.
Sarà un caso anche questo? Durante l’ultimo viaggio in Sicilia ho ritrovato una vecchia kodak e non vedo l’ora di scoprire se funziona.
L’ansia è dovuta, non solo, ad una questione di vergogna, del dover stare al centro dell’attenzione, davanti ad un obbiettivo, ma c’è di più.
Simone durante la consulenza è andato alla ricerca di quelle parti del mio corpo che meno accetto, di tutti quelli che io vedo come difetti, di quei dettagli del mio corpo che hanno un grande significato (per me) e questi saranno al centro delle foto.
Dettagli: una cicatrice
Simone mi chiede “che significato ha per te quella cicatrice?”
Così su due piedi sapevo che era qualcosa di buono, ma faticavo a consapevolizzarlo.
Poi una mattina, mentre mi sto allenando, l’elastico struscia sulla cicatrice e le airpods trasmettono un podcast sul positivo del fallimento, di G.Gotto, ecco un lampo di genio!
Quella cicatrice rappresenta Jessica di oggi, la donna che ha lavorato tanto su se stessa ed è cresciuta.
Rappresenta una persona capace di gestire in modo positivo e utile anche una caduta, anche un imprevisto in viaggio, anche quella che molti, comunemente chiamano sfiga.
Mi ricorda la mia capacità di sorridere, sempre.
Rappresenta la capacità di mettermi in gioco e rischiare, dopo anni in cui per paura di fallire dalla mia bocca uscivano solo no.
Anni a rinunciare a sport, giochi di squadra, avventure e attività varie.
No per paura di fare figuracce, di apparire di poco valore, incapace.. fallimentare.
Rappresenta il coraggio a dire sì..
E mi ricorda anche che ci vuole e q u i l i b r i o.
A volte la paura è lì per salvaguardarci e non farci essere imprudenti, altre va gestita per non farsi bloccare.
Cosmoart fai della tua vita un’opera d’arte.
Lo scopo di questo incredibile progetto di Simone è quello di portarti a fare della tua vita un’opera d’arte di cui tu sei l’artista.
Lavora soprattutto con donne che hanno bisogno di riscoprirsi, di rinforzare la propria autostima e tornare ad accettarsi ed amarsi.
Simone mette insieme i suoi studi in Antropologia, Fotografia e tutte le sue Esperienze di vita e professionali per aiutare le donne.
Attraverso una serie di consulenze filosofiche Simone va a conoscere la donna che ha di fronte, andando a lavorare principalmente sul presente.
Coglie gli aspetti su cui lavorare attraverso la fototerapia.
Il teorema principale è quello del sé corale, ovvero l’unione di due Io che condividono uno scopo, creando bellezza.
In parole semplici si va a costruire un evento sfidante, per entrambi, ovvero un servizio fotografico, di carattere introspettivo, sul corpo. Detto anche soul photography.
Per la donna perché si mette in gioco, arrivando a consapevolizzare il suo poter essere libera e capace di ogni cosa.
Per lui perché mette molto di sé nel riuscire a portare ad una condizione di benessere la donna.
Si possono affrontare lutti, separazioni, dolori vari o “semplice” disagio nel proprio corpo.
Cosmoart: la mia esperienza
Ieri ho incontrato Simone e devo ringraziarlo per come è riuscito a mettermi subito a mio agio.
Abbiamo parlato, e mi ha mostrato le sue idee: usare la scrittura, ormai parte fondamentale della mia vita, usare quella vecchia macchina fotografica a rullino per un ritorno alla lentezza, alla naturalezza, senza filtri.
Usare outfit semplici, una camicia bianca, un abito molto minimal.
Usare una salopette per richiamare la mia idea di lavoro, la voglia di iniziare a sporcarmi le mani, di mettermi in gioco.
L‘intimo per mettere in evidenza tutti quelli che io definisco miei difetti, per riscoprire il mio essere donna, la sensualità, la bellezza dell’imperfezione del corpo femminile.
I dettagli, quella cicatrice che tratto come uno dei miei tanti tatuaggi.
È stato difficilissimo, per me che mi sento piccola, buffa, per nulla sensuale.
Ora non vedo l’ora di vedere quelle foto per sentire che emozioni mi trasmetteranno.
Soul photography: le mie foto
Arrivano le foto, le guardo, le osservo, le fisso.
Una vocina cerca di farsi spazio verso di me: “sei buffa”, “guarda quelle gambone”, “guarda quel difetto”.
Ma più le guardo e più cerco di essere oggettiva, più vedo una donna meravigliosa, che quando sorride perché Simone le dice “pensa all’Australia” emana una luce diversa.

Vedo una donna che è stata capace più volte di ribaltare la sua vita pur di riadattarsi a nuovi valori e nuove priorità.
Vedo una donna bella, coi suoi difetti, una donna bella nella sua semplicità, senza trucco, scalza..
Una donna con la capacità di mettersi in gioco, con la voglia di leggerezza, di libertà, di rinascere e spiccare il volo

Vedo una donna che è pronta a rivoluzionare di nuovo la sua vita, con la voglia di lavorare, sporcarsi le mani.

Vedo una donna che ha imparato a cogliere il buono e l’utile trasformando ogni ostacolo ed in previsto in un amico e maestro

Vedo una donna che si sente buffa, ma sa essere sensuale, una donna che grazie ad ogni sua esperienza è fatta di tanti piccoli pezzi di puzzle che, solo chi sa andare oltre potrà vedere.


Sono molto curiosa di sapere cosa ne pensate e vi aspetto nei commenti qui sotto.
Sul mio profilo potrai vedere piano piano le altre foto.
Nel frattempo vi consiglio assolutamente di seguire Simone e non perdevi i suoi lavori anche su simonebardi.com
Francesco
Posted at 17:17h, 25 Febbraiole foto sono bellissime, arte pura, e l’articolo quasi emozionante. Complimenti a te ed al fortunato e bravo fotografo Simone
Jessica Pignatelli
Posted at 22:38h, 25 FebbraioGrazie mille Francesco ☺️