
28 Nov Cambiare vita: La storia di Manuel Castellani
Negli ultimi tempi, soprattutto dopo gli anni della pandemia, sempre più persone stanno prendendo la decisione di cambiare vita.
Oggi voglio raccontarti la storia di Manuel, un giovane ragazzo, che ha deciso di cambiare vita, studiare per reinventarsi e realizzare il suo sogno: vivere in van lavorando da remoto e viaggiare il più possibile.
Cambiare vita: la storia di Manuel
Manuel Castellani è un giovane ragazzo originario di Roma, che ho avuto la fortuna di conoscere durante il mio viaggio di Ottobre in Sicilia.
Manuel è un bel ragazzo, non passa di certo inosservato, ma quello che più mi ha colpito di lui, oltre la sua storia è la sua gentilezza e la sua bontà.
Per quanto la prima impressione possa ingannare, non è il classico belloccio, è una persona umile, attento alle piccole attenzioni e ai bisogni degli altri, insomma ha davvero un cuore d’oro.
È un ragazzo che si dà da fare, sempre allegro, gentile, pronto ad aiutarti e disposto a mettersi in gioco e superare i propri limiti.
L’amore per i viaggi
Il primo viaggio in solitaria lo fa a soli 18 anni e va ad Ibiza, dove inizia a lavorare nel locale di un suo zio. In questa occasione si innamora della libertà, dei viaggi e di quante persone, viaggiare in solitaria, ti permette di conoscere.
La vera svolta però l’ha avuta a 20 anni, quando parte per un lungo viaggio in Lapponia e, per la prima volta, rischia la sua vita.
“Sono partito senza l’attrezzatura adatta e il giorno del mio compleanno, l’8 marzo, mentre camminavo verso il confine della Lapponia norvegese ho perso sensibilità prima alle dita dei piedi, poi delle gambe. Mi ha salvato una persona che mi ha rimesso su un treno che, dopo 18 ore, mi ha riportato a Stoccolma”.
A parte quell’esperienza, Manuel racconta che questo è stato uno dei viaggi più belli della sua vita: tra Safari con gli Husky, pesca nei laghi ghiacciati e motoslitta tra le foreste della Lapponia.
“Quel viaggio mi ha temprato molto a livello emotivo perché in quei paesi le ore di luce sono poche, la gente è distante e viaggiare da soli non è facile a livello emotivo”.
Da lì ha viaggiato un pò ovunque in Europa e in Oriente, fino a che è arrivato a Bali, in Indonesia, dove ha ricevuto un’altra lezione dalla vita, probabilmente la più incisiva.
Questa cosa, mi confida, la conoscono pochissime persone, ma ora è pronto a raccontarla.
“A Bali ho avuto un incidente in barca sull’oceano a causa di un onda anomala. Sono rimasto intrappolato sott’acqua nello scafo e sono riuscito a uscire per pura fortuna altrimenti non sarei stato qui a raccontarlo”.
Ha visto la morte talmente tanto da vicino che non pensava di salvarsi.
Mi conferma che “in quei momenti, quando capisci che la tua vista sta per finire, ripercorri in un attimo tutto ciò che hai vissuto e le cose che non hai fatto, così capii che stavo sprecando la cosa più preziosa che avevo, il tempo”.
In quell’istante Manuel ha deciso che voleva viaggiare e lavorare.
Da cameriere a nomade digitale
Manuel mi racconta “Ho sempre avuto una grande passione per i viaggi cosi ogni volta che potevo partivo in solitaria zaino in spalla, anche se, lavorando nella ristorazione, di tempo ne avevo poco.”
Durante gli anni di lavoro nella ristorazione lavorava molto e guadagnava poco, avendo quindi difficoltà a dedicarsi alle sue passioni, finché un giorno si imbatte nel canale YouTube di Dario Vignali ed, ispirandosi a lui, inizia a coltivare il sogno di cambiare vita.
Un giorno, stanco di questa vita, Manu decide di provarci per davvero, scopre la Cyber Security e inizia a studiare, formarsi e informarsi online, di giorno lavora, di notte studia.
Dopo soli due mesi, i suoi sacrifici vengono ripagati e riceve il primo colloquio di lavoro, ottenendo così il suo primo contratto da informatico.
È proprio mentre svolge questo nuovo lavoro che ha luogo il viaggio a Bali, dove capendo appunto di voler viaggiare di più, si rimette a studiare e riesce a cambiare società.
La pandemia che diventa occasione: giro d’Italia in Moto
Nel Marzo 2020 scoppia la pandemia e questa si rivela, per lui, una grande occasione, il suo lavoro difatti, può ora essere svolto da remoto, da ovunque lui voglia.
Manuel diventa quindi un nomade digitale a tutti gli effetti, decide di percorrere tutta l’Italia con la sua moto da corsa, una Yamaha r6 del 2009.
“Con la moto ho girato tutta l’Italia, tranne la Sardegna, perché proprio prima di questa meta ho avuto un altro incidente”.
Come è facile immaginare, un viaggio così presenta tante difficoltà, tra cui il fatto di viaggiare con uno zaino, sopportare le alte temperature e anche un tentativo di furto del mezzo.
Nonostante tutto, ne è valsa la pena ed è stato per lui un viaggio difficile ma bellissimo.
Questo viaggio, purtroppo, come già detto, si conclude a causa di un brutto incidente, ma Manuel non si perde d’animo, continua a viaggiare e vola in Spagna.
Qui Manuel, ispirato dai viaggiatori che incontra nel suo cammino, decide di dare un’ulteriore svolta alla sua vita, prendendo in considerazione la Van-life.
Torna in Italia, compra un van e dopo un mese parte per fare il giro d’Europa. Il van gli permette, infatti, di avere tutto il necessario per vivere viaggiando e lavorare.

Cambiare vita: viaggi e Canale YouTube
In concomitanza all’inizio della van-life Manu apre il suo canale YouTube proprio per condividere le sue avventure e raccontare anche l’altra faccia della medaglia, ovvero le difficoltà di stare da solo per mesi.
Era il 19 Novembre 2021 quando pubblica il suo primo video “Vado a vivere in van”, ad oggi, dopo circa un anno, il suo canale conta quasi 4000 followers.
Come lui stesso racconta, il viaggio non è solo percorrere km e visitare posti magnifici, ma è un percorso interiore che ti fa crescere.
“Sono diventato una persona migliore, perché viaggiare cosi tanto e da solo mi ha fatto trovare la felicità nelle piccole cose, ho smesso di essere arrabbiato, ma soprattuto ho imparato che tutto accade per un motivo specialmente le cose brutte, altrimenti non sarei qui ora a raccontare una storia non ordinaria. Non dimentico mai: Amor Fati”.
La sua citazione preferita è difatti “Amor Fati”, perché se non avesse avuto l’incidente non sarebbe mai andato a Fuerteventura, non avrebbe mai preso il Van, quindi niente di tutto quello che sta realizzando oggi sarebbe stato possibile.
Nomade digitale: Van-life e non solo
Dopo un anno di van-life Manuel è sicuro che se tornasse indietro rifarebbe la stessa scelta, ma non vuole far passare il messaggio che sia tutto bello e facile.
Il problema maggiore è la sicurezza. Questo perché viaggiando da solo, a volte, ti trovi in posti o in situazioni difficili e devi cavartela da solo.
Significa che di notte o di giorno, a prescindere che tu sia dentro o no, può entrare qualcuno e rubarti tutto, comprese le attrezzature di lavoro o addirittura il Van stesso, ovvero casa.
Altra difficoltà grande è il clima, in estate, dentro il van, si toccano temperature fino a 50 gradi, una volta gli si è aperta da sola una bottiglia di vino rosso, e d’inverno si scende sotto zero. Una volta in Slovenia è anche rimasto una settimana senza acqua.
Quindi per quanto ami questo stile di vita è molto consapevole di quanta forza sia necessaria.
Detto questo, vivere in van significa avere casa ovunque, svegliarsi ogni mattina sotto un nuovo cielo, davanti al mare o in montagna, è una delle massime espressioni di vita libera.

Il suo essere nomade non si esaurisce, però, alla van-life, Manuel ama il viaggio in ogni sua sfumatura, proprio per questo per ora ha parcheggiato il van e si trova in Vietnam.
Lì ormai da qualche giorno, mi scrive che è uno dei paesi più belli al mondo.
“Veramente mi ha lasciato senza parole anche molto economico ma la cosa che ti stupisce sono le persone. Di una gentilezza senza uguali e soprattutto dove vado qualcuno mi offre qualcosa o cerca di aiutarmi”.
La sua intenzione è quella di prolungare il suo viaggio e proseguire attraverso
la Cambogia e la Thailandia.
Se vuoi conoscere meglio Manuel e, soprattutto, scoprire tutte le sue avventure seguilo su Instagram e su YouTube.
No Comments